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Carlo Gambirasio ha inaugurato la sua personale Bodylights n°1 presso Porto dell’arte

Bodylights n°1 di Carlo Gambirasio

a cura di Irene Angenica

 dal 4 al 6 maggio dalle ore 18 alle 22.

Carlo Gambirasio | Verona 1994 |

 

Il pensiero di Carlo Gambirasio prende origine da un’attenta analisi della cultura visiva nella quale viviamo e pone l’attenzione sull’impossibilità di codificare attraverso un segnale finto, digitale, ogni tipo di rappresentazione sensibile. Il nostro mondo è pieno di immagini analogiche, prodotte attraverso un processo discreto che può essere semplificato ma mai riprodotto in forma identica.

Le sue non sono opere ma dispositivi privi di scopo pratico, strumenti capaci di trasmettere un concetto e di far riflettere sulle modalità di fruizione della realtà. Il suo fare pone domande sulle regole del mondo artificiale, non si abbandona a un futuro ormai programmato ma cerca di insinuarsi nel sistema per comprenderlo e modificarlo.

Carlo Gambirasio svela i trucchi dei signori delle macchine, mostra come le tecnologia sia priva di anima e necessiti di un logos per essere utile e portatrice di senso. Strumenti e macchine sono solo mezzi la cui funzione ultima viene identificata attraverso il termine “Metànthropia”. Coniata dall’artista stesso, la parola vuole evidenziare come esista un’ autoevoluzione artificiale creata dall’uomo, che differisce da quella naturale per metodi e tempi.

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Testo di Marco Roberto Marelli